Il primo piatto “sperimentato” non si scorda mai. Effettivamente è così.
Questa ricetta l’avevamo già in testa, o meglio, l’avevamo nei nostri ricordi.
Nelle cucine delle nonne questa zuppa di legumi era spesso presente come pasto tradizionale. La storia di questo piatto è molto antica e, in passato, aveva un significato propiziatorio per i contadini che erano soliti consumarla per il Capodanno. Era infatti considerato di buon auspicio per i futuri raccolti di legumi e cereali (Menichetti-Panfili “Vecchia Cucina Eugubina”)
Per noi questo pasto rappresenta il trionfo dei legumi che, nel loro insieme, costituiscono una fonte importante di proteine di origine vegetale. Esteticamente è un piatto che si presenta benissimo. E’ sorprendente quanti colori differenti possano esistere nei prodotti della terra.
Per questa ricetta vengono utilizzati diverse varietà di legumi come farro, lenticchie, ceci, cicerchie, fagioli, fave, orzo, lenticchie.
La preparazione è estremamente semplice e questa è quella della tradizione Eugubina:
“La sera della vigilia si mettono a “mollo” separatamente circa due etti per tipo dei vari cereali e legumi.
Si lessano e “sbrodano” sempre separatamente (la cottura non avverrà per ovvi motivi simultaneamente).
Ottenuta la cottura. si verseranno in una pentola ove con soffritto di cipolla, erbabona, salsa di pomodoro, sale è stato preparato un buon sugo.
Lasciare insaporire a fuoco lento, mescolando di tanto in tanto”. (Menichetti-Panfili “Vecchia Cucina Eugubina”)
Ci sia consentito un piccolo omissis. Nella ricetta originale viene inserito nel soffritto un elemento come il “battutino” di lardo. Senza di questo la pietanza, ve lo assicuriamo, non risulterà meno gustosa!!
Alessio&Cristina